Dopo i consensi ottenuti a Melilli dal 29 luglio al 4 agosto, la manifestazione è stata promossa da Nicoletta La Bella, vulcanico presidente dell’associazione “Prima Linea”

Il gioco è l’espressione più autentica della cultura umana, è sempre “figlio del tempo” e si adatta al contesto sociale in cui si svolge. Il recupero dei giochi tradizionali, oggi, rappresenta la riscoperta della propria storia, delle proprie origini e del senso di appartenenza. Il gioco stimola l’inventiva, la curiosità, la manualità, l’ingegno. Con il gioco il bambino si adatta e si avvicina alla società degli adulti.

In particolare, con i giochi all’aperto, i bambini mettono in moto tutti i muscoli del nostro corpo che sono circa 750, di cui quelli legati al movimento sono più di 300. Inoltre, con il gioco si sviluppa la serotonina, l’ormone della felicità. Giocando, si produce anche in maniera naturale il calcio, importante per lo sviluppo delle ossa. Muoversi è esprimersi liberamente.

Il gioco stimola anche l’appetito e brucia quei grassi in eccesso prevenendo patologie come l’obesità e il diabete.

Proporre il gioco attraverso l’attività motoria vuol dire favorire la ricerca, favorire nuove scoperte, sviluppare nel bambino il senso del gruppo, della socializzazione, della gara, distrarlo dai sorprusi, dalle problematiche intra – familiari ricorrenti a questa età, dagli abusi, dalle violenze subite anche verbalmente. Giocare vuol dire sfogarsi in maniera sana.

Certamente il gioco all’aperto e’ la terapia più efficace per i nostri ragazzini. Ma giocare all’aperto richiede spazi verdi e aria pulita.  A volte basta davvero poco per divertirsi e per dimenticare per un attimo un episodio di violenza: qualche amico, un prato o un cortile, una fune, un fazzoletto, un cerchio, un sacco, un gesso, e una piazza gremita da simpatica gente e, voilà, si da via al divertimento senza pensieri. E’ bello vederli divertire con i giochi che abbiamo fatto tutti noi. E questi giochi dovrebbero essere valorizzati più spesso, perché con l’era del web, oggi, stanno scomparendo, continuano a vivere solo nella memoria dei più anziani.

Attualmente i giochi sono prodotti da internet, Tv, PC, e l’abuso di ore e ore davanti a questi mezzi di telecomunicazione sta uccidendo la creatività e la manualità dei ragazzi, ma anche la comunicazione, l’avventura, l’apprendimento, l’uso della lettura di un libro, favorendo patologie derivanti da radiazioni non ionizzanti.

Il gioco è come lo sport, l’istruttore diventa leader. E a volte il leader se non ha “coscienza ” può diventare pericoloso, si può trasformare in orco. E dopo sono guai che scavano come solchi indelebili il corpo, mente e cuore. Altre, invece, ci si può imbattere in qualche bullo che in gruppo cerca di prevaricare i suoi coetanei per il piacere di indurre del male sia fisico che psichico al compagno più debole e più timido. Gli orchi, i bulli, i cyberbullismo sono dappertutto.

Bisogna sempre controllare i propri figli, in ogni settore e quando dico ogni settore mi riferisco in primis alla famiglia, perché spesso, i peggiori orchi si nascondono quasi sempre dietro le mura domestiche, ma anche a scuola e in altre strutture educative come la Chiesa, gli orfanotrofi, le comunità e la strada.

Il 27 e il  28 settembre dalle ore 18 alle 20,30, a Priolo, tutti invitati per goderci la prima edizione di “E-STATE…SOBRI” in Piazza Autonomia Comunale.

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