E’ passato un anno esatto da quel famoso convegno in cui comunicammo i dati sulla cattiva qualità dell’aria e un decreto per normare le sostanze industriali che ci stanno uccidendo col cancro.

Ad ottobre dell’anno scorso, presentammo come movimento de “Il Popolo inquinato”, un esposto che fu inviato a tutte le istituzioni e alle procure. Denunciammo, in particolare, come nell’aria di Melilli e di Priolo erano presenti picchi orari elevati di benzene oltre la soglia cancerogena, e gas tossici anche ad Augusta e Siracusa Nord (vedi video).

Da allora ad oggi cosa è cambiato? Chi sta difendendo la nostra salute? Chi sta risarcendo il popolo inquinato? A Taranto e a Mantova qualcuno ci è riuscito però. Quindi? Ma da noi? Quali provvedimenti i sindaci, che sono la massima autorità sanitaria, stanno intraprendendo? Zero, zero e ancora zero. Perché ogni qualvolta che si registra uno sforamento di polveri sottili (PM10), i sindaci, fanno scattare subito l’allarme e, invece, per gli idrocarburi e solfuri di derivazione industriale, mai?

Perché il prefetto si è fermato? Dov’è finto quel codice di autoregolamentazione rivisitato da Arpa e proposto al prefetto? E quel famoso numero per segnalare le puzze nauseabonde industriali tra comuni Arpa e prefettura? Per non parlare del protocollo di intesa contro gli inquinanti industriali atmosferici. Ed ancora. Perché il presidente della Repubblica non vuole venire ad Augusta da padre Palmiro Prisutto? Ma perché non partono le bonifiche nonostante un accordo di programma dal 2005, in cui vennero stanziati 770 milioni dal ministero dell’ambiente? Perché dalla regione siciliana la commissione Ambiente, dopo tutto quel gran rumore, con interrogazioni, interpellanze, audizioni, convegni, e quant’altro ha bloccato il decreto della Nicotra? Perché l’assessore all’Ambiente si ostina a non cancellare da internet il piano copiato sulla qualità dell’aria, e non vuole ricevere “Il Popolo inquinato”? Tutto questo cari lettori non è molto strano?

Come si fa ancora a tacere e non intervenire? Qui la gente muore, oramai, solo di cancro. E che c’è un nesso tra inquinamento e cancro lo sanno pure gli scemi. Anzi l’inquinamento è proprio il nesso! “Eliminare le cause: così si vince il cancro. La prima azione per sconfiggere il male del secolo è evitare che sostanze cancerogene finiscano nell’ambiente, e inneschino un processo cellulare irreparabile”. Lo ha ripetuto per anni Lorenzo Tomatis. Ma interessi economici, compromessi scientifici e connivenze continuano a impedire di attuare questa strategia.

Queste affermazioni, noi de “Il Popolo inquinato”, li facciamo da sempre, ma adesso pretendiamo che si passi alle azioni. Non possiamo più permetterci di vivere in un paese dove mancano servizi, controlli ambientali e sanitari e laddove la giustizia non è uguale per tutti, poiché le leggi si interpretano e non si applicano. Dove i sindaci sono dipendenti e quindi conniventi con la zona industriale e altri cercano assunzioni per i propri figli. Non possiamo più stare dalla loro parte, vogliamo gente seria, libera da interessi personali, preparata. Responsabile. Soprattutto non vogliamo amministratori asserviti alle industrie.

Dallo stato dell’arte emergono dati sconvolgenti dovuti all’inquinamento industriale dell’aria e loro che fanno? Passerella, solo passerella, afferma la Dott.ssa Mara Nicotra: “Perché ogni qualvolta che si elegge un nuovo sindaco, l’inquinamento dell’aria che noi respiriamo, purtroppo, diventa un fatto nuovo? Sì, vero è che i monitoraggi sono importanti, ma adesso bisogna trovare i colpevoli, sanzionarli e risarcire “Il popolo inquinato” dalle barbarie subite”.

In pratica dobbiamo far rispettare quel principio della Comunità europea che recita”Chi inquina paga”. La protezione dell’ambiente deve essere quindi una delle maggiori sfide per il quadrilatero. Il miglioramento della qualità dell’aria è oramai una priorità su scala mondiale.

Abbiamo una Costituzione? Sì. Dunque, sarebbe necessario far rispettare l’artico 32 che recita:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, …”. “Le amministrazioni questo lo devono e lo possono far rispettare. Eccome! Ma purtroppo, i nostri sindaci, proprio perché sono vincolati ad una mentalità politica vecchia e perversa, molto probabilmente non ci riusciranno mai. Alla luce di quanto dichiarato confidiamo nei tecnici della Procura affinché ci forniscano risultati significativi affinché si possa invertire il trend. Pertanto chiederemo un altro incontro con il Procuratore Capo del Tribunale di Siracusa Dott. Francesco Paolo Giordano.

Dott. Arturo Andolina  referente del  “Popolo Inquinato”

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