E sono oggi vent’anni dalle Torri Gemelle di New York e il mondo è tanto cambiato.
Da una parte la Cina che è diventata la seconda potenza del mondo e che grazia a Dio fino ad oggi conduce soltanto guerre commerciali;la Russia che aumenta la sua potenza militare con la creazione d’una base navale in pieno Mediterraneo ; la comparsa di potenze regionali :Erdogan che si va a piazzare in Libia proprio di fronte a noi italiani.
Ma il cambiamento più profondo che deve impensierire ogni Cancelleria europea è che l’America non soltanto ha rinunziato al ruolo assunto con la seconda guerra mondiale di essere il maresciallo prima e il poliziotto dopo del mondo, ma è divenuta un’America dalle idee appannate.
Ce ne ha dato una prova di come ha condotto la vicenda Afganistan con una uscita dallo scenario che più che ritirata è stata una fuga, senza nemmeno ipotizzare la creazione di un governo di transizione con la imposizione di personalità moderate che non annullassero le conquiste di civiltà di questi venti anni di presenza occidentale nel paese e senza garanzie di lotta all’Isis.
In questo scenario mondiale l’Europa è ferma; non conta senza un suo esercito e senza un ministro degli esteri che possa parlare a nome di cinquecento milioni di europei e senza poter far pesare la sua potenza industriale.
Il nostro presidente Draghi che con il ritiro dalla politica della Merkel è rimasta l’unica personalità europea riconosciuta come tale da tutto il mondo sta cercando con la sua presidenza del G20 di raccordare le grandi potenze del mondo per una politica di pace e di crescita culturale dell’Afganistan, ma si muove a nome suo personale non in nome dell’Europa.
Qualcosa si sta muovendo in seno alla comunità europea con la proposta della formazione di un esercito unico di pronto intervento di cinquemila uomini; è un tentativo e non sappiamo se gente come Salvini o l’ungherese Orban facciano abortire l’iniziativa.
Quel che è certo è che l’Europa deve assumere un suo ruolo di grande potenza nello scacchiere mondiale, questo può accadere soltanto se l’Europa si trasforma negli Stati Uniti d’ Europa con un parlamento che legiferi a nome di tutti e 500 milioni di cittadini del Vecchio Continente.
Il mondo ha bisogno della millenaria cultura greca-romana-cristiana dell’Europa.
Avv. Giambattista Rizza
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