Fino ad oggi purtroppo, da quando la pandemia è apparsa nel mondo, nessuno è riuscito, soprattutto in Italia, a programmare l’uscita dalla stessa.

Ogni tanto abbiamo pensato: adesso i morti diminuiranno, adesso la pandemia diventerà gestibile dalla classe medica, adesso finirà, adesso tutto diventerà come prima. Che illusione!

Ma chi avrebbe dovuto farlo? e mi riferisco al nostro Paese, all’Italia che è stata massacrata ancora prima che la pandemia scoppiasse.

Dove avremmo dovuto trovare i salvatori del popolo e della Patria? Sicuramente non li avremmo trovati così come purtroppo è accaduto nella stessa classe politica che ha per il passato ammazzato la Sanità, che è stata la prima causa dell’incapacità del contenimento.

In questi ultimi anni abbiamo avuto politici apprendisti stregoni, e non mi riferisco solo a chi ci ha governato, mi riferisco a tutto il quadro politico, governo ed opposizioni comprese, che giorno dopo giorno hanno giocato a come ammazzare il Paese.

L’economia è stata messa nelle mani dei soliti improvvisatori, figuriamoci la salute dei cittadini.

Tra poco il governo del Paese passa di mano, ci sarà Draghi, speriamo che lo stesso non si comporti come Conti. Non se ne poteva più di ristori fasulli, di monopattini, di banchi di scuola a rotelle che sicuramente non sono serviti a nessuno. Certo come esperienza Draghi supera Conti di diverse spanne, non per altro per l’esperienza acquisita nel corso della sua carriera, ma vedremo.

Forse era meglio andare al voto, ridare voce agli italiani che sicuramente, questa volta, avrebbero scelto in maniera più oculata.

Questa politica non ha potuto o non ha voluto? Si è attorcigliata su se stessa per non andare a casa, rendendosi capace di accettare tutto pur di continuare, almeno fino al 2023, sino a quando la legislatura cadrà in maniera naturale.

Il problema più grande del Parlamento è  stato quello di resistere in ogni modo, pur di non andare a casa, mentre quello della gente è stato ed è ancora: sopravvivere al Coronavirus e al disastro economico, che le imprese e lavoratori stanno vivendo. Per lor signori deputati il problema principale, fino ad ora, è stato: garantirsi ancora qualche anno di comodo scranno a Roma. Fregandosene se per gli italiani sta diventando sempre più difficile mettere insieme il pranzo con la cena.

Intanto il Parlamento e la burocrazia hanno continuato inarrestabili a fare il loro cammino legislativo: nuovi obblighi, lotterie, registri telematici scandiscono e segnano le vite di piccoli imprenditori.

Sindacati e Confederazioni sono stati seduti ai tavoli ministeriali ed educatamente hanno sempre approvato, suggerendo, criticando, ma sempre molto educatamente, senza mai alzare troppo la voce, poiché, si sa, il Ministro è sempre un Ministro e chi oggi non lo è domani potrebbe diventarlo, dunque …

Tutti sanno, o credono, che anche se i debiti di questo nostro povero Paese aumentano ogni giorno, vertiginosamente, alla fine tutto si risolverà nel modo più classico, all’Italiana, cioè pagherà Pantalone.

Patrimoniale, tasse sulla casa, aumento dell’IVA, per ora bloccato, Decreto Rilancio ma che prima o poi dovremo certamente tornare. Che dire siamo veramente al dunque … che Draghi salvi la Repubblica.

E se, proprio, non trovassimo i soldi per pagare? Sarà sempre possibile fare come Totò e vendersi la fontana di Trevi o fare proprio come immaginato da Marcello Sorgi nel suo bel libro “Colosseo Vendesi”.

Del resto, stiamo già svendendo telefonia e porti ai cinesi, le aziende a tedeschi e francesi, le case di lusso ai russi e ciò che rimane agli americani.

Monumento più o monumento meno, cosa vuoi che sia? In fondo si tratta solo di un po’ di roba vecchia …

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