Un giorno una signora si recò dal medico per esporgli il suo problema raccontandogli che suo marito sessualmente non la soddisfaceva, il medico un po’ imbarazzato rispose che non poteva farci nulla. La signora di rimando insisteva e voleva essere aiutata, il medico di rimando ancora e con un po’ di imbarazzo le consigliò di cercarsi un’amante, la signora rispose che già aveva provveduto rimanendo lo stesso insoddisfatta dalla prestazione dei due. Ma la signora continuava ad insistere e pretendeva che il medico la aiutasse. Il medico poverino non sapendo più che pesci pigliare gli consigliò di provare con un ulteriore amante, la signora di rimando confessò al medico che era la terapia che già da tempo stava applicando, ma rimaneva lo stesso insoddisfatta. A quel punto il medico sbottò e gli disse: “Mi scusi signora lei fa l’amore con suo marito, ha un primo amante, ne ha pure un secondo ed è ancora insoddisfatta”? La signora rispose di si ed il medico di rimando Le disse: “signora a questo punto lei è malata”. La signora a tale risposta si calmò e gli disse: “bravo dottore, lei adesso me lo deve certificare, perché mio marito asserisce che io sia una zoccola”.

Il perché della superiore barzelletta?. A Melilli esistono politici radicati nel territorio che pur sparando ”minchiate grosse quanto una casa” , vorrebbero la certificazione da parte dei cittadini per essere definiti saggi, lungimiranti, bravi ed indispensabili per il territorio.

C‘è chi sostiene che in politica si può anche mentire. Almeno fino a un certo punto.. Ma quando le menzogne diventano sistematiche, la credibilità di chi le dice si riduce a livello di piazzista.

In questi giorni a Melilli, a Città Giardino e a Villasmundo è stato fatto circolare un volantino e immediatamente dopo lo stesso volantino è stato trasformato in manifesto ed affisso in tutto il territorio. Un manifesto volantino che ancora una volta dimostra la pochezza politico/amministrativa dei ras politici melillesi, che non avendo null’altro da dire hanno inteso informare la cittadinanza sulle modalità e le regolamentazioni dell’accoglienza degli immigrati in Italia. Ci siamo chiesti del perché è stato confezionato tale messaggio e siamo arrivati alla conclusione che, alcuni politici da strapazzo, oramai arrivati alla canna del gas, pensano che confezionare un volantino di quattro facciate possa far presa sui cittadini impressionandoli al punto tale da poter annullare la valenza di un “manifestino” fatto affiggere dall’attuale amministrazione l’11 ottobre di quest’anno che informava la cittadinanza della impossibilità di autorizzare nuove aperture a tutti i livelli di case e strutture di accoglienza per i richiedenti asilo. Tutto un rincorrersi di chi la spara più grossa, di chi ha confezionato un documento che volendo impressionare attraverso parole roboanti sostanzialmente dice le medesime cose. I due documenti chiudono la possibilità di apertura di nuovi centri di accoglienza nel senso lato del termine, tranne il documento della maggioranza del consiglio comunale che lascia intravedere la possibilità di apertura di piccoli centri, fino a 15, per minori stranieri non accompagnati, bloccati però dalla delibera di giunta  N. 202  del 30-09-2016. Il volantino  a firma dell’UDC e del circolo PD di Melilli accusa Cannata di opposizione contro la legge per aver approvato la delibera di giunta, che raccoglie, nella sostanza, le proteste dei cittadini che non sopportano più l’invasione degli africani. L’amministrazione lo poteva fare? Noi pensiamo di si!  E se è vero che il gruppo di maggioranza voleva lo stesso provvedimento, perché reclama? Cosa c’è sotto?

Cannata, Sorbello e Sbona sono le facce di una stessa medaglia. Oggi se le suonano di santa ragione, dimenticando che Cannata è stato fatto eleggere da Sorbello, che in questi ultimi quattro anni hanno governato insieme e solo ora, il duo Sorbello/Sbona sono all’opposizione, e vorrebbero passare per politici che hanno a cuore le sorti dei più deboli invocando il reddito di cittadinanza, che vorrebbero istituire con le 200 mila euro scippate dal contratto per mantenere il canile, estrapolate dall’assestamento di bilancio senza aver mai modificato il contratto con i gestori. Menzogne con il botto che procureranno debiti fuori bilancio perseguibili dalla Corte dei Conti. Nel volantino si parla di condanne e condannati, dimenticando che le condanne i vari amici di merenda le hanno avute comminate tutti insieme, da Cannata a Sorbello, da Nuccio Scollo a Sebastiano Gigliuto, da Salvo La Rosa a Giovanni Di Battista, tutti insieme compagni di merende, condannati in primo e secondo grado, sospesi pure dalla legge Severino per 18 mesi, ed ancora in piedi sol perché la Corte di Cassazione non è potuta entrare nel merito per decorrenza di termini. Molti di questi sono ancora rinviati a giudizio, (Sorbello docet) e con processi pendenti che potrebbero spazzarli via dallo scenario politico e pur non di meno cercano di emergere e non affogare nelle onde che li stanno spazzando via. Aspettiamo fiduciosi il decorso della magistratura, ed in ogni caso cari amici melillesi: “Non ci sono scuse, cambiare si può”, l’Alternativa Libera c’è.  

Umberto Eco scriveva, che sulla liceità o meno della menzogna in politica c’è una letteratura da Platone in poi. Diciamo che l’opposizione principale è tra i “ragionevoli”, per i quali mentire nella vita politica è essenziale – e si pensi alla funzione cuscinetto che esercita la diplomazia nella gestione dei conflitti – e i “rigoristi assoluti” per i quali senza l’impegno di tutti per la verità ogni patto sociale si dissolverebbe, e non si deve mai mentire, neppure se un assassino ci chiedesse dov’è un innocente che stiamo nascondendo. Anche i “ragionevoli” riconoscono però che ci sono limiti alla tolleranza della menzogna politica. Hannah Arendt, che potremmo ascrivere tra i “ragionevoli”, nel commentare negli anni Settanta i famigerati Pentagon Papers, che documentavano come il governo americano avesse mentito su vari punti nel condurre la guerra nel Vietnam e adiacenze, catalogava quella forma di menzogna sistematica come un’offesa alla fattualità che, quando diventa così generalizzata, genera una patologia della politica.

Che accade allora quando un politico mente sistematicamente, senza timore che le sue menzogne si contraddicano a vicenda? Parlando dei tempi suoi, Jonathan Swift (o chi per lui, dato che l’attribuzione rimane dubbia) aveva scritto un pamphlet su “L’arte della menzogna politica” che l’anno scorso fu ripubblicato e in cui appaiono brani utili da meditare anche per noi contemporanei.

“Un bugiardo politico differisce da tutti gli altri della corporazione: egli deve avere una memoria corta, cosa che è indispensabile a seconda delle varie occasioni in cui si imbatte in ogni momento, per non ricordare di essersi contraddetto e avere giurato su entrambi i corni di una contrapposizione, in relazione alla disposizione d’animo delle persone con le quali ha avuto a che fare… La mia immaginazione mi rappresenta subito davanti a me un certo grand’uomo melillese, famoso per le sue qualità… Il suo genio superiore consiste solo nel suo inesauribile patrimonio di menzogne politiche, che distribuisce con generosità tutte le volte che parla, e che, con altrettanta generosità contraddice mezz’ora dopo. Egli non ha mai riflettuto sul fatto che un’affermazione qualsiasi fosse vera o falsa, ma solo se era conveniente in quel momento e con quelle persone affermarla o negarla. Per cui se pensate di analizzare il suo pensiero, cercando di interpretare tutto quello che dice, dato che dobbiamo immaginare il contrario, avrete un gran da fare e rimarrete certamente delusi sia che gli crediate o no… Per di più questo vi risparmierà di inorridire quando sentirete i continui giuramenti che egli fa seguire a ogni affermazione, sebbene io pensi anche che non possa essere dichiarato spergiuro, se invoca la Madonna,  perché abbastanza spesso ha dichiarato ufficialmente al mondo di non credere.

“Qualcuno potrebbe pensare che una simile dote non possa portare vantaggio né al proprietario né al suo partito, quando sia stata praticata troppo spesso e sia diventata cosa risaputa, ma fa un grande errore. Poche menzogne portano la firma dell’autore e il più squallido nemico della verità può diffonderne a migliaia senza che la paternità sia conosciuta. Inoltre come il più mediocre scrittore ha i suoi lettori, così il più gran bugiardo ha i suoi creduloni, e spesso accade che se una menzogna viene creduta anche solo per un’ora essa ha già compiuto il suo lavoro e non deve fare altro… Quando gli uomini capiscono di essere stati ingannati è troppo tardi… la storia ha raggiunto il suo risultato”.

Questo tipo di politico fa venire in mente il venditore di automobili che, mentre vi sta dicendo che quel modello ha un’accelerazione tale che senza accorgervene siete già ai centocinquanta, vede che ad aspettare il compratore dell’auto ci sono la moglie, la suocera e i bambini, e subito vi dice che d’altra parte si tratta di auto tranquilla, che la mettete sui centoventi e non si muove più per tutta l’autostrada. Poi aggiunge: “E se la prende le aggiungo i tappetini”.

 

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