In merito all’articolo da noi pubblicato il primo gennaio di quest’anno dal titolo: “Perché è stato possibile costruire un grosso centro commerciale in contrada “Giardino” ad Avola e si nega la possibilità di costruire 40 villette di edilizia economica popolare nella stessa area?Misteri della politica. Ne parliamo con Luca Cannata Sindaco di Avola”…, sapevamo che avrebbe suscitato la replica da parte dell’impresa coop  Melilli Futura  a cui si è negata da parte del comune di Avola la costruzioni proprio di tali villette

Era normale che ciò avvenisse, anche perché dopo avere pubblicato l’intervista al primo cittadino di Avola Luca Cannata, avevamo avuto la sensazione che le sue dichiarazioni, alle domande poste, che tra l’altro abbiamo registrato, erano dirette a, voler a tutti i costi, difendere una posizione precostituita volta a negare totalmente la possibilità che il progetto presentato dalla cooperativa Melilli Futura potesse vedere la luce che avrebbe meritato.

Ci chiediamo perché gli uffici competenti, il presidente del consiglio comunale, il sindaco, non hanno mai sentito il bisogno di chiedere un incontro con i vertici della cooperativa per tentare di trovare, possibilmente, una mediazione che potesse salvare l’investimento. Un’ amministrazione seria, lungimirante, ha tutto l’interesse di far in modo che progetti di espansione,riguardanti il territorio, possano essere incoraggiati, soprattutto quando in piena crisi economica si osteggiano,respingendo la possibilità di guadagno a tutte quelle maestranze che avrebbero lavorato per la realizzazione dei 40 alloggi.

Cannata, nell’intervista, giustificava il diniego, rinnegando, sotto certi aspetti, il centro commerciale “il Giardino”, mentre a sua difesa asseriva che altri sindaci in passato hanno permesso abusi, mentre lui no! Facendo intravedere così, che il centro commerciale fosse stato un abuso, volendolo quasi, quasi, relegarlo a cattedrali nel deserto, dimenticando, volutamente, i servizi a favore del comune di Avola che avrebbe prodotto una risorsa a seguito dell’insediamento dei 40 alloggi. Cannata nel corso dell’intervista ebbe a dire in sua giustificazione che gli avolesi se fosse passato l’insediamento avrebbero potuto pensare a tangenti che sarebbero state pagate per consentire l’insediamento dei 40 alloggi. Nessuno, quanto meno io avevo accennato a tangenti e non nascondo che tale affermazione mi colse di sorpresa, facendomi venire in mente il detto: “Escusatio non petitaaccusatio manifesta”. Mi sarei aspettato invece, una disponibilità al dialogo con la coop. Melilli Futura per un interesse reciproco tra comune e la stessa cooperativa.

Nel corso dello stesso articolo ponemmo una domanda al sindaco che riguardava un grosso insediamento in corso nella stessa zona, ricevendo una risposta talmente aleatoria da negare, persino, il sorgere di una clinica privata. Tutta una serie di svicolamenti che hanno provocato la risposta da parte  della cooperativa Melilli Futura, affidata al suo legale, l’avv. Angela Passarello del foro di Milano.

Riceviamo e pubblichiamo

La presente nell’interesse della coop. Melilli Futura ,in persona del presidente relativamente all’articolo pubblicato sul  diniego da parte del  comune di Avola ad un piano di EEP per 40 unità abitative.

Invero il diritto di cronaca sia esso esercitato in modo tradizionale, cartaceo e televisivo, o nella versione più di tendenza attuale, quella telematica, ha sempre un dovere imprescindibile  d’informazione che non può trascendere la verità dei fatti riportati, pertanto si contesta la versione ricostruita  sul sito.

Il programma costruttivo presentato dalla COOP Melilli Futura, non dai “signori”, come apostrofato dal Sindaco e più volte ribadito, è un programma, si precisa, conforme  alle normative sulle tutele ambientali e corredato di tutti i pareri tecnici positivi.

Esso è stato progettato in modo rispettoso del  piano regolatore del comune di Avola, all’epoca vigente e ricade in un’area  circoscritta da servizi a ridosso del centro commerciale di altri insediamenti urbani laddove la stessa autorità comunale ha rilasciato concessione di costruzione ad un enorme complesso privo di requisiti sull’impatto ambientale, in violazione di norme imperative, ovvero l’ingresso su S.P. a ridosso di una doppia curva senza rispettare le distanze di sicurezza, come da foto allegate.

Per converso il Comune di Avola non ha approvato il progetto  nei termini di legge, quando era ancora in vigore il previgente piano regolatore, anche con comportamenti illeciti da parte di alcuni consiglieri comunali e la modifica del piano regolatore successivamente alla scadenza di detti termini,per di più adottato e non ancora approvato dalla Regione, è una realtà incontestabile, al vaglio dell’autorità giudiziaria.

Le argomentazioni addotte dal Sindaco nella sua intervista a giustificazione del parere negativo, costituiscono allocuzioni eufemistiche, non corrispondenti a vero, prive di alcun fondamento tecnico –  giuridico.

Avverso le paventate insinuazioni del Sindaco si ribadisce che nessuna tangente è stata pagata dalla mia assistita e si assicura la regolarità dei pareri ottenuti, escludendo ogni finalità speculativa sull’area interessata, avendo la coop un piano finanziario pubblico solidaristico, e quindi contenitivo dei costi.

Sorprende e duole contestare, invece, come nella seduta consiliare, durante la discussione del progetto,cui la scrivente ha assistito personalmente, nessuno dei consiglieri si è posto il problema del danno economico, in termini di lucro cessante che la mancata realizzazione di un  piano  economico così rilevante di circa € 14.000.000,00 comporta per la realtà produttiva locale, maestranze, imprese etc., in un periodo come quello attuale di grave crisi economica.

Tale comportamento anomalo,unitamente al fatto che in sede consiliare si è taciuto sull’istanza di autotutela e sulle motivazioni ivi addotte, suscita perplessità sotto il profilo  politico – economico ed acuisce il sospetto di un asservimento servile dei rappresentanti comunali ad occulti interessi malavitosi, se non addirittura mafiosi, piuttosto che ai reali interessi della cittadinanza, trattandosi di un comune i cui componenti eletti sono stati manifestamente sostenuti da familiari di esponenti di spicco della malavita locale, come riportato da altri organi di stampa.

Il tutto  in un rapporto di complicità istituzionale con la regione Sicilia,  tesa a salvaguardare l’operato dei funzionari piuttosto che all’applicazione  corretta delle norme.

Questo accertamento rientra nella competenza della DDA alla quale si rimanda .

Sia le imprese che i cittadini, indignati per quanto riferito dal Sindaco, meritano ed esigono più rispetto, se non la competenza che l’amministrazione pubblica  dovrebbe assicurare.

Tanto si doveva per chiarezza d’informazione et salvisjuribus”.

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