L’ultimo consiglio comunale dell’anno, che si è tenuto ad Avola il 19 dicembre, aveva tra i compiti quello di bocciare la possibilità di costruire n. 40 alloggi di edilizia convenzionata popolare in contrada “Giardino”. I consiglieri di maggioranza della giunta Cannata lo hanno svolto senza chiedersi se fosse stato legittimo. Lo hanno fatto in 15, mentre 2 si sono astenuti.

Perché ci stiamo interessando di questa vicenda? Perché la cooperativa interessata alla costruzione edilizia è di Melilli, infatti si chiama “Melilli futura” e come giornale, siamo stati interpellati proprio dallo stesso presidente della cooperativa e da alcuni soci, assistiti da un noto avvocato che esercita nel foro di Milano.

Il presidente della cooperativa lamenta di aver subito un atteggiamento astioso da parte della politica di maggioranza che governa il comune di Avola.

In pratica, la cooperativa Melilli Futura presenta il progetto edilizio al comune di Avola in data 27/07/2016 in conformità al vigente PRG approvato con D. Dir.le n. 425/2003 dell’8/04/2003, corredato dei pareri di legge, Genio Civile di Siracusa ed altri.

In data 19/12/2016, quindi dopo 5 mesi, in mancanza di un riscontro, la cooperativa invia sollecito all’Ufficio Tecnico del comune di Avola. In data 02/02/2017, quindi dopo 2 mesi, il fascicolo della Coop., con espressione dei pareri tecnici favorevoli, viene trasmesso al consiglio comunale per l’approvazione, ma misteriosamente non arriva mai ad essere discusso dai consiglieri comunali, due di loro addirittura all’ultimo consiglio (maggio) abbandonano improvvisamente l’aula determinando la mancanza del numero legale e quindi l’interruzione della seduta.

Nel contempo a fine maggio scadono i contratti e la mancata approvazione in tempo utile del progetto della cooperativa da parte del comune di Avola causa la revoca dei finanziamenti, (otto milioni di euro) oltre il danno emergente costituito dalle spese gnostiche, di quotazione tecnica, di progettazione, dalle spese amministrative e da quelle contrattuali, attinenti ai contratti preliminari per un ammontare complessivo di 8 milioni di euro.

Per di più il piano regolatore anche se solo adottato incrementa l’indice di abitabilità nella zona adiacente il “Quartiere fontana o laddove è stato subito approvato nei termini un piano costruttivo a terzi presentato molto tempo dopo quello della coop Melilli Futura. Misteri della politica Avolese.

Per ulteriori chiarimenti e confronti, però, e soprattutto per avere un contraddittorio, noi de “Il Ponte web”, abbiamo ritenuto opportuno incontrare anche il Sindaco di Avola Luca Cannata che, a dire il vero, non si è sottratto alle nostre domande, indirizzate a capire del perché dell’astio dimostrato da parte della politica di maggioranza del comune di Avola nei confronti della cooperativa melillese e del perché tale pratica non riceveva da parte del comune i pareri positivi necessari.

Qui di seguito le dichiarazioni che ci ha reso il Sindaco di Avola Luca Cannata:

(Andolina): La cooperativa Melilli futura ha presentato un progetto per un piano abitativo per la costruzione di 40 villette di edilizia popolare in contrada giardino nel luogo dove è nato il centro commerciale. Tale progetto pare avesse tutte le caratteristiche per poter essere realizzato, ma da allora ad ora il comune di Avola ha messo in opera tali e tanti cavilli da far decidere ai presentatori del piano abitativo di rivolgersi ad un noto avvocato di Avola ed anche a noi per poter portare all’attenzione pubblica tale questione.

(Cannata):  “Il terreno in cui insiste il villaggio di 40 villette non ha possibilità alcuna di poter ottenere i nulla osta dal comune per la realizzazione delle ville in questione in quanto tale terreno nel piano regolatore della città risulta terreno agricolo, quindi mai potrà avere le autorizzazioni necessarie. Le dico di più noi abbiamo voluto nel rispetto dei presentatori chiedere al Commissario ad Acta della regione se per caso stavamo sbagliando, ma ci è stato risposto che avevamo ragione su tutti i fronti”.

(Andolina): A noi è stato riferito qualcosa di diverso e cioè che il Commissario ad Acta aveva sollecitato il comune ad adempiere e rilasciare la concessione.

(Cannata): “E’ vero, il Commissario ad Acta della regione, senza approfondire il Piano Regolatore, probabilmente si era sbilanciato in quel senso, ma quando è venuto ad Avola e ha dovuto approfondire il piano regolatore, si è reso conto che il comune aveva ragione ed anzi ci ha diffidato nel non concedere le relative autorizzazioni. Di conseguenza, con questa raccomandazione, ha rinviato il tutto al prossimo consiglio comunale per procedere alla bocciatura”.

(Andolina): Ascolti Cannata, quello che Lei asserisce non sembrerebbe fare una piega, mentre è sotto gli occhi di tutti che la zona in questione è la stessa dove è stato costruito il centro commerciale “il Giardino”, non Le sembra che alla luce dei fatti per il centro commerciale è stata fatta una forzatura?

(Cannata) “E’ indubbio che in tutta la Sicilia sono stati commessi errori aberranti in merito all’espansione urbanistica, noi siamo vissuti vedendo costruire strade sulle spiagge ed abitazioni sulle battigie, però adesso stiamo assistendo, nel rispetto del territorio, all’abbattimento tramite ruspe a tutte le malefatte del passato. Io non posso accettare che se per il passato si è sbagliato, adesso bisogna continuare a sbagliare.

C’è in questa città un Piano Regolatore che stabilisce dove costruire attraverso un piano di edilizia convenzionale, dove possono essere costruiti parchi pubblici, e dove non si può costruire perché classificato terreno agricolo. I signori di “Melilli Futura” possono ripresentare il progetto scegliendosi un’area convenzionata ed avranno tutte le concessioni previste dall’area stessa”.

(Andolina): Ci risulta che negli stessi terreni sono in costruzione palazzine, Lei ne è a conoscenza?

(Cannata) “Io non so nulla”.

(Andolina) Pare però che, all’inizio, quando fu presentato il progetto, il tutto sembrava possibile, perché adesso questa marcia indietro?

(Cannata) “All’inizio quando fu presentato il progetto, i tecnici che hanno presentato il piano sapevano che volevano costruire su un terreno agricolo, il comune se avesse voluto avrebbe potuto fare una revisione del piano regolatore, ma abbiamo ritenuto di non modificare, è nel nostro pieno diritto, il piano regolatore attuale”.

(Andolina): Cannata Lei sa che le amministrazioni hanno anche tempi massimi per poter rispondere e se tali tempi venissero superati esiste una norma regionale che fa scattare una sorta di silenzio assenso, in questo caso pare che i tempi si siano protratti più del dovuto, tutto ciò ha fatto pensare ad una specie di astio da parte del sindaco, come se qualcuno avesse commesso una sorta di lesa maestà non andando a concordare prima quello che volevano fare.

(Cannata): “Quando si parla di piano regolatore, proprio il sindaco non c’entra nulla ma il diretto interessato è il presidente del consiglio comunale e l’intero consiglio. Io vi posso dire che il progetto ci ha colto impreparati e se i tempi non sono stati rispettati come dite voi, vuol dire che i consiglieri comunali hanno dovuto studiare bene la questione per non essere coinvolti in interessi privati in atti di ufficio. Prova ne è che in un primo momento avevano votato a favore per poi fare marcia indietro e richiedere il parere alla regione attraverso il commissario ad acta. Avuta la certezza che stavano sbagliando si sono rimessi alle decisioni della regione. Le voglio fare una confidenza, il terreno in questione è di proprietà di amici miei, persone a me care che mi hanno chiesto cosa sarebbe stato possibile fare, ho dovuto rispondere: purtroppo nulla! In quella zona, proprio perché trattasi di terreno agricolo, è possibile costruire in relazione alle cubature previste dalle norme che interessano i terreni agricoli. Francamente Le dico che se il consiglio comunale volesse cambiare la destinazione d’uso allora si che interverrebbe la procura per ripristinare  il rispetto che tale vicenda merita”.

(Andolina): Non può essere fatto nulla per poter ripristinare ed aiutare la cooperativa, visto che hanno sostenuto spese significative, e perderebbero il finanziamento regionale?

(Cannata): “Guardi, insisto nel dirle che, non si può far nulla, capisco che comprare un terreno agricolo costa due soldi al metro quadrato rispetto ad un’area dove è possibile costruire. Pensi che questi signori della cooperativa pensavano di poter costruire facendo lievitare i prezzi del terreno di 300/400 per cento, in quanto, altro è avere un prezzo di terreno agricolo, altro è far diventare un terreno con possibilità di costruire. Questi signori prima avrebbero dovuto aspettare l’esito del consiglio comunale e poi vendere la pelle dell’orso”.

(Andolina): Tutto quello che Lei porta a giustificazione del diniego ha un punto attaccabilissimo da parte della cooperativa e del legale dei soci, le leggi sull’urbanistica hanno tempi previsti e proprio per evitare che gli uffici tecnici, il sindaco, i comuni potrebbero portare i tempi di attuazione alle calende greche è stata inserita la norma sul silenzio assenso. Su questo, a mio avviso, siete scoperti.

(Cannata): “Guardi, noi abbiamo deciso di comportarci in questa maniera incoraggiati dal commissario ad acta della regione, se la cooperativa ritiene di avere ragione e di sovvertire quello che il consiglio comunale farà, faccia ricorso e se avrà ragione probabilmente il TAR, il CGA, la procura, potrebbero dargli ragione.

Noi siamo convinti di essere nel giusto, comportandoci in questa maniera, e proprio perche siamo ad Avola all’estremo sud dell’Italia, abbiamo voluto evitare discussioni con i paesani che ci avrebbero portato il conto chiedendoci l’ammontare delle tangenti che il sindaco, il presidente del consiglio… avrebbero intascato per aiutare la cooperativa melillese a costruire su un terreno agricolo. Allora si che la procura sarebbe intervenuta per chiedere conto e ragione della forzatura di un atto”.

 Fin qui il Sindaco di Avola Luca Cannata. Intanto successivamente all’intervista, il consiglio comunale ha bocciato il progetto, dall’altra parte la cooperativa, sentendosi in una botte di ferro, ha iniziato un contenzioso facendo ricorso alla Procura della Repubblica di Siracusa, forte del fatto che la legge regionale n. 22/96 all’art. 25 prevede lo snellimento delle procedure amministrative per l’edilizia economica popolare e l’obbligo di approvazione entro 45 gg. Successivamente ridotti a 30 da novella legis.

Dopo la pubblicazione del presente articolo provvederemo ad intervistare la parte danneggiata da questa assurda vicenda.

 

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