Quando parlavo con i cittadini Melillesi della crisi che attanagliava il comune di Melilli, gioco forza bisognava parlare dello scontro che veniva consumato giorno dopo giorno tra Sorbello e Cannata. Gli insulti tra i due in consiglio comunale, gli scontri avvenuti qualche volta anche fuori dal palazzo, gli improperi dell’uno contro l’altro sembravano al sottoscritto muri insormontabili che avrebbero posto in essere una linea di demarcazione, che avrebbe finalmente sancito due blocchi contrapposti per il governo della città e delle sue frazioni: Villasmundo e Città Giardino, che più di tutti hanno sofferto gli inciuci dei due attori della politica Melillese.

Confesso che ho creduto alle continue liti, che erano scoppiate tra i due e spesso parlando con amici comuni, più di una volta mi sono sentito deriso da questi che con un sorriso di scherno nei miei confronti mi dicevano: “Vedrai caro Andolina che prima delle elezioni i due saranno ancora insieme, troppi interessi hanno in comune, mangiano da sempre nello stesso piatto, perciò si riuniranno nella stessa coalizione”.

Sinceramente li ho considerati dei folli che parlavano in quella maniera, magari, perché loro stessi che propendevano per Cannata speravano nella grande pace anche per interessi personali, ognuno di loro rappresentava un incarico comunale oneroso che non avrebbe voluto perdere.

Questo era il mio pensiero, anche perché a parte i mestieranti della politica, ho sempre avuto rispetto per la politica con la P maiuscola, anche perché sono stato vicino a grandi uomini politici del passato da Vito Scalia con il quale ho avuto l’onore di essere stato il suo segretario particolare quando fu Ministro senza portafoglio, o lo stesso Rino Nicolosi uno dei più grandi se non il più grande Presidente della Regione Siciliana che battezzò mio figlio Alessandro.

Certo erano altri tempi, lo capisco, forse sono rimasto ancorato a questi stereotipi e quindi mi sono illuso. Erano dei veri politici, quelli, arrossivano e si dimettevano prima ancora che gli arrivasse un avviso di garanzia. Quando ciò accadeva “si ievunu ad ammucciari”. Invece, sti “quattru gnuranti” si vantano di essere stati condannati e si giustificano pure per i reati commessi contro l’amministrazione. Non fanno altro che sfoggiare denaro e spocchioserie per le strade e quartieri di Melilli.

L’altro ieri sera, precisamente martedì, sono stati visti scendere intorno alla mezzanotte, dalle macchine di Sorbello e Massimo Magnano, Nuccio Vecchio, Vincenzo Schifano e Turi Ternullo, reduci di una mangiata consumata lontano da Melilli. Incontro a cena che prelude alla riappacificazione tra Sorbello e Cannata e chissà con a traino Nuccio Scollo.

Non può essere diversamente. E’ risaputo che sia Schifano che Vecchio, fin dal primo momento hanno scelto di stare dalla parte di Cannata, che essendo anche il Sindaco, questi avrebbero mantenuto gli incarichi.

Che schifo la politica esercitata da questi politicanti melillesi e che coglione sono stato a credere in questi politici. La notizia che abbiamo avuto era troppo ghiotta per farla passare inosservata, ed in funzione di ciò abbiamo raccolto lo sfogo di Mara Nicotra, candidata Sindaca nonché ex assessore, purtroppo di questa amministrazione di ominicchi e quaquaraqua. Ma lei per fortuna si è sempre distinta tra la massa di “gnuranti” esercitando il suo ruolo di amministratore (anche se per 2 mesi) da tecnico, nella speranza di poter risollevare il paese dallo scempio ambientale lasciato da Cannata e soci, dal 2012 al 2015. La Nicotra, oggi prende le distanze da questi politicanti, e si candidata a sindaco con un partito tutto suo, quale Alternativa Libera, proprio perché, come ha dichiarato più volte, vuole far ritornare la cultura della politica e Melilli, dunque, al primo posto, fra i comuni virtuosi. Ed è per questo che la Nicotra si è collocata, fin dalla prima ora, lontana dagli intrighi e vicino alla gente.

Le dichiarazioni della Nicotra sull’analisi della situazione politica Melillese:

Intanto chiedo scusa ai cittadini di Melilli e frazioni per essere stata così ingenua da credere  che potevo farcela a cambiare certe persone e certe situazioni, a recuperarle e portarle sulla buona strada, quella del bene comune, quella della trasparenza, quella della legalità, quella dello sviluppo economico sostenibile del paese. Mi rendo conto che ognuno di noi se non ha l’intelligenza e soprattutto l’umiltà, la dignità e la buona volontà di cambiare, in primis se stesso, non cambierà mai il paese, ed infatti si vede. Cambiano i partiti ma il modus operandi di questi uomini è sempre lo stesso. Ma sono contenta di averci comunque provato e di non aver lasciato nulla di intentato.

Ciò che mi ha convinta a prendere le distanze dal sig. Sorbello e’ proprio perché non ho mai creduto che lui si fosse staccato definitivamente da Cannata. Infatti, avevo proprio ragione. Non ho mai creduto alle mozioni di sfiducia promosse ripetutamente da lui stesso fino all’11 gennaio 2016, ne ai tanti teatrini e messe in scena ai consigli comunali. Era tutto finto e tutto vero nello stesso tempo. Così come non ho mai creduto che Cannata presentasse a suo seguito: Ternullo, il medico. Infatti, anche in questo caso, avevo ragione. E’ stata una mossa, questa, per riavvicinare Sorbello a lui dopo averlo fatto sfogare contro di lui ai consigli comunali. Si vede che lo conosce molto bene.

Vero e’ che bisogna stare attenti da chi ha una doppia personalità ma e’ altrettanto vero che quelli con personalità multipla sono i più pericolosi. Ora che l’asse Scollo -Cannata- Ternullo si e’ spezzato, lo scenario politico che si presenta e’ davvero deprimente perché tutto rischia di ritornare come prima e peggio di prima, nel senso che Sorbello sindaco sarà sostenuto stavolta però oltre che da Cannata anche da Scollo. Annino, molto probabilmente non si candiderà, ma sosterrà Ternullo a sindaco insieme a La Rosa (forse) alle prossime amministrative?

Io continuerò con la mia candidatura a sindaco contro questi mestieranti della politica melillese, e se qualcuno pensa che alla fine mi ritirerò si sbaglia, voglio vedermela tutta fino in fondo, mettendo alla prova i miei concittadini, vediamo se e’ vero se vogliono il cambiamento tutti coloro che si lamentano nelle piazze e dietro i Social.

Bisogna ridare dignità ai cittadini, a prescindere dalle tendenze sessuali, religiose e culturali. La dignità di ciascuno di noi non ha prezzo, non e’ merce di scambio, quindi, pane e lavoro e trasparenza devono ridare dignità ai melillesi.

 

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