C’era da aspettarselo, ed infatti, il Segretario Provinciale del Partito Democratico (PD), Alessio Lo Giudice, ha trasmesso un comunicato che fa chiarezza sulla crisi in atto dell’amministrazione Cannata a Melilli.

Il comunicato recita: “Nei mesi scorsi, il Partito Democratico si è adoperato per ricomporre a Melilli un quadro politico coerente con i percorsi nazionali e regionali e, soprattutto, in grado di garantire stabilità amministrativa, agendo nell’esclusivo interesse della Comunità melillesse.

Oggi, purtroppo, assistiamo a una nuova scomposizione di tale quadro dovuta a continue tensioni che nulla hanno a che vedere con la visione politica che dovrebbe sempre ispirare chi ha a cuore le sorti di un Comune importante come quello di Melilli.

In particolare, il Sindaco Cannata ha azzerato la giunta senza ritenere opportuno il coinvolgimento del PD in tale decisione. Sempre in solitudine, il Sindaco ha deciso di nominare una nuova giunta il cui profilo politico appare inconsistente. Il ragionamento e la prospettiva politica sono assenti in questo contesto che vede i protagonisti mossi da ragioni esclusivamente personali.

Un Partito come il nostro, che ha responsabilità di governo in tutto il territorio nazionale, non può e non si deve prestare a simili dinamiche distorte. Per queste ragioni, il Partito Democratico si dissocia dalla nuova esperienza amministrativa per intraprendere, sin da oggi, un percorso di vero rinnovamento che possa condurci a presentare una seria proposta politica per le amministrative del 2017. Coloro che, iscritti al PD o eletti nelle sue liste, decidano di partecipare alla nuova giunta o di sostenerla, agiscono a titolo personale, ponendosi, di fatto, fuori dal progetto politico del PD”.

Fin qui il comunicato che taglia la testa al toro. La segreteria provinciale del PD non riconosce la recente amministrazione del sindaco di Melilli, Coco (vice) compreso. C’era da aspettarselo, un esponente del suo stesso partito firmatario della mozione di sfiducia che avrebbe dovuto disarcionare l’undici gennaio di quest’anno, invece, riconfermato assessore dal sindaco Cannata, che azzera la giunta della pace, mettendo fuori i nominativi suggeriti dai fautori della pace stessa, sostituendoli con tutti i nemici dell’amministrazione, ivi compreso i forcaioli che hanno denunciato l’amministrazione per presunte illegittimità, e che per sovvertire l’amministrazione adesso la difendono. In questi ultimi quattro anni, da parte di questi personaggi, è stato fatto di tutto e di più, dai viaggi della speranza nelle caserme dei Carabinieri alle Procure, e in Prefettura per denunciare voto di scambio, intrallazzi, malandrinerie perpetrate da Cannata e soci. Mai tanta opportuna è apparsa la precisazione di Lo Giudice, che con la nota ufficiale del PD ha sottolineato la distanza creata con i partiti dal sindaco di Melilli, che si era servito degli stessi per uscire indenne da una mozione di sfiducia. Alessio Lo Giudice, nel suo comunicato, specifica che il sindaco Cannata ha azzerato la giunta senza ritenere opportuno il coinvolgimento del PD in tale decisione. Sempre in solitudine, il Sindaco ha deciso di nominare una nuova giunta il cui profilo politico appare inconsistente, e, quindi, ricava che “Un Partito come il Pd, che ha responsabilità di governo in tutto il territorio nazionale, non può e non si deve prestare a simili dinamiche distorte”.

Ad oggi, dopo la presa d’atto in consiglio comunale da parte del segretario comunale, che ha sancito l’incompatibilità di Sebastiano Caminito. nominato in giunta, non si sa cosa sia successo nelle segrete stanze. Sulla carta la giunta nominata non è operativa, pare che nessuno abbia giurato e nessuna decisione è stata presa per sostituire l’assessore incompatibile dopo un infuocato dibattito in consiglio comunale sull’argomento. Appare, verosimile, però, che la nuova giunta sia stata nominata davvero escludendo per ora il Caminito in attesa delle volontà dell’assessore per ora escluso. Lo stesso segretario comunale, pare stia valutando l’annullamento della giunta del 30 aprile in autotutela dopo la denuncia presentata in consiglio comunale da Massimo Magnano, escluso dalla convocazione, nonostante allora ne facesse ancora parte. Se le cose dovessero andare verso questa direzione, si certificherebbe la illegittimità degli atti con conseguente danno erariale derivante da illegittima convocazione per far in modo di non far partecipare alle giunta assessori scomodi. Per tutte queste ragioni, Sorbello e soci non si arrendono facilmente e si stanno preparando al confronto finale contro questa amministrazione, confronto che dovrebbe mettere a nudo altre due incompatibilità esistenti all’interno della giunta provvisoriamente nominata. Comunque, il segretario provinciale del PD non lascia spazio a chi dei suoi volesse usare discrezionalità e così scrive chiaramente: “Coloro che, iscritti al PD o eletti nelle sue liste, decidano di partecipare alla nuova giunta o di sostenerla, agiscono a titolo personale ponendosi, di fatto, fuori dal progetto politico del PD”.

Il messaggio è chiaramente rivolto a Vincenzo Coco che ha accettato la riconferma nella giunta “anomala” voluta dal sindaco che, essendo entrato nell’ultimo anno del suo mandato Cannata, pensa che non sarebbe più a rischio sfiducia.

Meglio dire, non potranno tenersi elezioni a Melilli prima del 2017, ma la sfiducia potrebbe essere dietro l’angolo con buona pace della maggioranza dei consiglieri e dei cittadini che quattro anni fa decisero di dare la fiducia a Cannata mentre adesso si sentono traditi, considerato che al governo della città sono stati chiamati i massimi oppositori sconfitti nelle urne del 2012.

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