Il presepe vivente (o presepio vivente) è una tradizione cristiana consistente in una breve rappresentazione teatrale che ha lo scopo di rappresentare, con l’impiego di figuranti umani, la nascita di Gesù in una scenografia che viene costruita per ambientare la vicenda della natività.

Il primo presepe vivente della storia fu opera di San Francesco d’Assisi, nel borgo di Greccio, presso Rieti, nel 1223. Da allora, la tradizione si diffuse nel resto d’Italia e negli altri Paesi cristiani. Oggi, i presepi viventi sono organizzati pressoché in tutto il mondo occidentale cristiano, non solo cattolico, ma anche da parte di fedeli di altre Chiese (per es. Assemblee di Dio, battisti, ecc.). Il periodo in cui vengono svolti è quello delle festività natalizie.

Ad organizzare i presepi viventi sono, per lo più, intere città, frazioni (o loro quartieri) e i figuranti sono solitamente loro abitanti. L’ambientazione non è necessariamente quella dell’epoca della nascita di Cristo, ma, spesso, il presepe vivente costituisce l’occasione per mostrare antichi mestieri del luogo ormai in via di scomparsa.

A Melilli L’idea della significativa manifestazione natalizia che vede attualmente in costume d’epoca palestinese (1° sec.) circa 150 personaggi, nacque negli anni ’90 a p. Enrico ABRAMO che per tenere impegnati i giovani della Gi.Fra. (Gioventù Francescana) ha voluto presentare ai Melillesi il primo presepe vivente della storia realizzato nel 1223 a Greccio, da San Francesco d’Assisi. I primi passi del presepe vivente si sono fatti dentro il chiostro del convento e poi man mano ogni anno è stato un crescendo ininterrotto di scene, di costumi, di luci e di musiche.

Oggi la tradizione continua sotto la magistrale direzione di Padre Angelo, che ringraziamo vivamente per la sua disponibilità, e che in occasione delle riprese, che abbiamo svolto giorno 1 gennaio di quest’anno, abbiamo avuto l’onore di farci fare da testimonial, durante tutto il percorso all’interno del convento dei Frati Cappuccini di Melilli.

 

L’attuale presepe vivente ripresenta il sitz im leben, l’ambiente vitale: arti, mestieri, e costumi dell’epoca in cui nacque Gesù, evitando volutamente trasposizioni in periodi successivi o cocktails storici. La scelta della fedeltà all’epoca storica del Natale di Gesù è stata premiata dal numero delle visite sempre crescente che l’anno scorso ha visto affluire al presepe vivente di Melilli circa 30.000 persone da ogni dove della Sicilia e oltre.

Siamo convinti che in questi ultimi due giorni che mancano alla chiusura, il 4 ed il 6 gennaio, quest’ultimo giorno dell’epifania, l’affluenza è destinata a superare i 30.000 mila visitatori dello scorso anno.

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