Un salto in consiglio venerdì sera valeva la pena farlo. La convinzione che ci fosse nell’aria qualcosa di strano era palese. Gli interventi scontati dell’opposizione facevano il pari con i tanti meno scontati della maggioranza, nonostante la vigilia ne avesse anticipato gli umori. La conta dei contrari serpeggiava tra il pubblico (e non solo). Era l’unica cosa simpatica della serata. Della serie: “Almeno ci divertiamo in assenza di cose serie”! Eppure qualche intervento sentito si è notato (per chi ancora conserva un minimo di sensibilità), tra il rumore costante dell’aula che era più impegnata ad insultarsi ed accusarsi, piuttosto che prestare ascolto a qualche novellino non ancora avvezzo alla pochezza di una politica ormai distante anni luce dai bisogni delle persone. Povero Scibilia, subentrato al dimissionario Coco. Cosa avrà pensato? Tutto qui? Ma dove sono capitato? Come potrebbe definirsi il consiglio comunale di venerdì sera a Melilli? Una vergogna, una vergogna. Non mi sovviene nessun altro aggettivo dopo avere assistito ai lavori nell’aula consiliare di Melilli. Un consiglio che aveva punti interessanti all’ordine del giorno, ma che è diventato immediatamente una caciara, purtroppo già vista nelle puntate precedenti nella stessa aula. Cosa dovrebbe raccontare un cronista presente? Giovani prestati con amore al servizio di un’amministrazione ignobile e che si stanno giocando un futuro da annoverare tra coloro che ne hanno fatto la differenza, ameno che il loro intento non sia quello di imparare, allora in questo caso hanno scelto il fior fior di docenti! Politici navigati che, pur di portare a casa il solito malloppo, stanno rovinando la vita ai meno esperti e più puliti rappresentanti dell’ultima e sventurata generazione.

Chissà! Ho la netta sensazione che dietro certe manovre oscure (non proprio all’altezza del primo, nonché ultimo cittadino) ci sono i marpioni della vecchia politica, gente navigata che mai paga di quanto raccolto fino ad ora, dall’una come dall’altra parte della barricata! E non me ne vogliano alcuni, ma certi interventi mi sembrano furbescamente contro, altri appaiono volgarmente a favore. Un gioco delle parti che porta entrambi allo stesso obiettivo, per intenderci quello che porta a tenere a galla una barca, virtualmente affondata da incapacità, arroganze e malgoverno, in quanto componenti della stessa ciurma, niente affatto disposti ad affogare e a lasciare posizioni di comodo. Ebbene, che piaccia o no, nonostante ci si racconti sempre di quanto sia oneroso sedersi su quei banchi, nessuno poi, conseguenzialmente, ci rinuncia!

All’annuncio da parte del presidente del consiglio comunale della sospensione della seduta a causa della sfuggita di mano dello stesso consesso, tra persone serie, avrei dovuto assistere ad un boato di “vergogna, vergogna”, di banchi fatti saltare, di prese di posizione nette ed inequivocabili, niente, un tutti a casa ed alla prossima sceneggiata. Chissà, forse non mancherà occasione, alla prossima … schifezza?

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