Abbiamo voluto postarvi le nostre riflessioni in video del consiglio comunale dell’11 gennaio, che pubblicammo l’indomani. A distanza di sei mesi non è cambiato nulla anzi le cose al comune di Melilli sono molto peggiorate.

Era l’11 gennaio 2016, ed il consiglio comunale era stato convocato per discutere la mozione di sfiducia presentata da Sorbello e soci contro Cannata. In quel giorno c’erano i presupposti perché Cannata potesse essere sfiduciato, in quel momento l’opposizione contro Cannata contava di 14 consiglieri, pronti a mandare a casa l’amministrazione. Invece, successe che, all’ultimo momento, Sorbello e i suoi decisero di ritirare la mozione e fare l’accordo con il sindaco.

Oggi, 11 luglio 2016, assistiamo al consiglio comunale convocato per l’approvazione del bilancio dell’ente. Sono passati appena sei mesi da quella infausta decisione e tutti i consigli comunali che si sono succeduti, da quel giorno in poi, sono diventati una farsa, una tragedia, una rissa.

Sapete come è andata. Dopo 4 mesi Cannata ha azzerato la giunta, mettendo fuori gli uomini di Sorbello, ne ha nominato una nuova, in questo lasso di tempo si è pure rinforzato, adesso ha una maggioranza che lo sostiene di 9 consiglieri comunali che gli garantiscono comunque la possibilità di amministrare, che piaccia o meno allo stesso Sorbello. Ed infatti, dal momento del riazzeramento della giunta, con la messa in dimora degli uomini di Sorbello, il consiglio comunale è diventato un luogo dove lo sproloquio rasenta la rissa.

Anche nel consiglio comunale dell’11 di luglio, a sei mesi esatti dalla marcia indietro fatta da Sorbello, è accaduto tutto quello che avevamo previsto. L’aula consiliare è diventata il luogo degli insulti che volano dall’una e dall’altra parte, da sacco di merda a mafioso, dall’ imbecille e cosa inutile, da ignorante a delinquente… e si potrebbe continuare all’infinito. Uno spettacolo veramente penoso, scene che vengono immortalate dalle telecamere della diretta streaming, postate nel sito del comune di Melilli.

Dire penoso è poco. Chi paga le conseguenze è sempre il cittadino di Melilli, che attraverso lo spettacolo indecente (che viene consumato) paga le conseguenze di una cattiva amministrazione, di una amministrazione che sgoverna, sì proprio così, sgoverna! che è l’esatto opposto del governare, che non riesce a far approvare il bilancio redatto dalla giunta, che è stato emendato a sua volta dalla maggioranza del consiglio comunale, oggi opposizione, che lo ha tagliato, mutilato, emendato ma che non riuscirà lo stesso a farlo applicare.

Si sono tagliati duecento mila euro dal capitolo randagismo, e udite, udite, si sono postati come capitolo per istituire un reddito di cittadinanza. Uno specchietto per allocchi in quanto l’amministrazione che governa si guarderà bene nell’istituire, su suggerimento dell’opposizione, il reddito di cittadinanza, così come tagli a destra e a manca, dallo sport alla cultura, dalle feste e festini, per impinguare un capitolo sulla video sorveglianza tanto da riuscire ad estrapolare circa 90 mila euro, mentre negli anni passati, nonostante le continue richieste di Pier Francesco Scollo per Villasmundo e di Tommaso Cannella per Città Giardino, non sono riusciti a spendere neanche un minimo di 5 mila euro, al punto tale che Tommaso Cannella, in pieno consiglio e con sarcasmo, ha dichiarato di non fare più sforzi, poiché adesso hanno messo troppi soldi nel capitolo, auspicando anche che l’amministrazione svolga, per il bisogno, gare pubbliche, invece dei soliti affidamenti.

Di “Minchiate” in consiglio comunale ne abbiamo sentite tante, è facile facendo opposizione spendere paroloni roboanti a sostegno dei cittadini, è invece più difficile realizzare provvedimenti quando si governa, e purtroppo dobbiamo affermare che in questi quattro anni Sorbello e la sua maggioranza hanno governato con Cannata e dei problemi della città e dei cittadini se ne sono strafregati.

E se per caso, per sbaglio, e qualche volta per convenienza, ci riferiamo alla nomina della Nicotra quando era assessore (della durata di due mesi esatti), i cittadini e anche loro stessi, rendendosi conto che questa donna era dalla parte della città e dei cittadini, in fretta e furia la facero fuori! perche altrimenti avrebbe fatto risaltare le incapacità dei colleghi di cordata, sindaco compreso.

Stendiamo un velo pietoso su questa amministrazione e sull’opposizione che si è formata, non aspettiamoci nulla di buono, i consigli comunali, le sedute di giunta e le decisioni che saranno adottate andranno sempre contro i cittadini ed allora rassegniamoci, lavoriamo per mandarli tutti a casa, a maggio prossimo ci saranno le nuove elezioni, ci saranno nuovi e vecchi candidati a sindaco, speriamo che i cittadini sappiano scegliere in virtù del fatto che in questi ultimi 20 anni a Melilli hanno governato i ladri e gli imbecilli.

Ma, anche su questo, sarebbe giusto incunearsi in un’analisi per stabilire che un corrotto puoi sempre sorvegliarlo, circondarlo di persone oneste e capaci, creare un sistema di controlli e, al limite, punirlo, ecc. Ma, con un cretino cosa puoi fare? Qualora arrivasse una emergenza che esige genialità, prontezza di riflessi, inventiva ecc., il governante capace, intelligente e preparato forse sarà all’altezza della situazione, anche se dovesse essere un corrotto, mentre è certo che l’inetto sbaglierà tutto, provocando catastrofi, anche se fosse il più onesto degli uomini.

Stendhal diceva che “l’onestà è la virtù dei mediocri”. Forse un tantino esagerava a sminuire l’importanza dell’onestà, che, tutto sommato, resta un valore positivo. Ma non sbagliava di molto, se si considera il “festival della mediocrità” che stiamo vivendo, dove l’”onestismo”, insieme alla “non violenza” e al “buonismo” è uno dei principali ingredienti della torta alla glassa della sinistra “politicamente corretta”.

Invece, anteporre l’onestà alla competenza è una delle più sicure “stimmate” dell’antipolitica corrente. Un segno di grande modestia intellettuale. In politica, convinciamocene, serve un pizzico di cinismo, ho detto un pizzico, non una badilata!. Questo, ripeto ancora, non vuol dire che dobbiamo tollerare, giustificare e consentire i furti ai danni del bene pubblico, ma che dobbiamo imparare a temere l’inettitudine, l’ignoranza e la stupidità come mali assai peggiori.

E dunque, vogliamo punire i disonesti? Benissimo, aprire le celle, ma solo dopo aver convocato il plotone di esecuzione per gli imbecilli.

 

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