“Le carenze nei controlli delle Istituzioni non sono più ammissibili. Se non saranno presi seri provvedimenti a riguardo, i soliti a pagare saranno i cittadini italiani, io chiedo che paghino i responsabili dell’incuria e di questo scempio ambientale. Se vale il principio “chi inquina paga” vogliamo sapere chi è il responsabile di quanto accade a Melilli e perché da anni non siano fatti opportuni controlli visto che la raffineria scarica a mare indisturbata”.

Questo il commento di Samuele Segoni, deputato di Alternativa Libera alla Camera dei deputati che ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente sulla Raffineria Isab Impianti Sud, nel comune di Melilli, che dal 2009 scarica direttamente a mare tramite il Canale Alpina. Segoni già qualche mese fa su invito della Dott.ssa Mara Nicotra aveva effettuato un sopraluogo nel sito in questione.

La raffineria, grazie ad una autorizzazione quadriennale, concessa nel 2009 dal comune di Melilli, scarica direttamente a mare, a Marina di Melilli attraverso un canalone interrato detto “Canale Alpina” (in cemento armato che attraversa l’impianto industriale da ovest ad est lungo la dorsale sud, uscendo dalla recinzione lato est e passando sotto la SS 114 e la ferrovia). Lo stabilimento, è uno dei pochi a non poter convogliare le proprie acque al depuratore “Ias” (Industria Acqua Siracusana) di Priolo Gargallo (dove vengono già convogliate tutti i reflui industriali e civili dei comuni di Priolo e Melilli e di Belvedere) non essendo mai stato collettato allo stesso.

Nel suddetto “Canale Alpina” di scarico sono convogliati: lo scarico dalla vasca di raccolta delle acque bianche e meteoriche; lo stramazzo della vasca di raccolta delle acque in uscita dalle torri di raffreddamento; le acque di esubero provenienti dalla vasca di dissabbiamento dell’acqua mare (acqua di make-up) e le acque provenienti dall’Impianto Trattamento Acque di Scarico (Tas).

Segoni lamenta il rischio di una possibile sanzione pecuniaria a causa del mancato rispetto da parte dell’Italia della direttiva Europea che impone di raggiungere un buono stato delle acque entro il 2015.

“La Sicilia è una delle regioni italiane più carente d’infrastrutture di depurazione delle acque marine reflue urbane, mancano seri accertamenti. Vorremmo davvero un cambio di rotta perché il malgoverno ricade sui nostri amati mari, dove amiamo nuotare d’estate, e si ripercuote sull’ecosistema marino e sulla salute di tutti noi”.

Il deputato ha chiesto al Ministro Galletti se intenda verificare in che modo siano stati utilizzati i fondi statali stanziati per i controlli sulle qualità delle acque del mare e se è in grado di fornire un dettagliato resoconto sulle attività intraprese dai commissari straordinari, ha domandato inoltre se non reputi intervenire sul caso di Melilli.

La Dott.ssa Mara Nicotra candidata Sindaca nel comune di Melilli, proprio in questi giorno ha già avviato una petizione popolare in cui i cittadini chiedono alle autorità competenti di: chiudere lo scarico denominato Canale Alpina a Marina di Melilli con l’obiettivo di riavere il loro mare e respirare aria salubre; bonifica di tutto il sito a terra; riqualifica e valorizzazione dell’area in questione, attraverso azioni e progetti che mirano verso uno sviluppo ecosostenibile per favorire il rilancio dell’economia del paese.

 

Commenti

commenti

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata