Ieri sera su TV 2000, la televisione del Vaticano, è andato in onda l’ennesimo documentario che denuncia la grave situazione ambientale e sanitaria dei paesi del quadrilatero industriale Augusta-Melilli-Priolo-Siracusa.

Dagli anni 80’ ad oggi riscontriamo i soliti problemi mai risolti dalle istituzioni: fumi di veleni, acque inquinate, bimbi, e pesci malformati che arrivano indisturbati sulle nostre tavole.

Ad urlare lo stato di degrado in cui vivono le popolazioni di questi paesi, ad un passo dalle fabbriche della morte, Legambiente-regionale, parroci, ricercatori, scrittori, ex sindaci, magistrati, cittadini e malati di cancro.

Tra i parroci non poteva non mancare Don Palmiro Prisutto (chiesa Madre di Augusta) che da anni denuncia e legge ogni 28 di ogni mese un lungo elenco di gente deceduta per cancro. Sono ormai oltre 1000 le persone uccise dall’inquinamento industriale.

 “Ogni due decessi uno muore per cancro- dichiara don Palmiro – e questo ad Augusta è un fenomeno che sta accadendo tutti i giorni”.

Un dato veramente sconvolgente che se fosse stato denunciato in un paese serio sarebbero in molti ad essere già intervenuti con azioni, strumenti e decreti, per risolvere una volta per tutte il dramma.

Da noi, invece, non se ne può più di far finta di nulla, soprattutto da parte delle istituzioni, che a quanto pare non trovano mai ne il tempo, ne gli uomini, ne i finanziamenti per risanare e bonificare il nostro territorio.

E chi invece ce l’ha le risorse fa in modo di distruggerle sul nascere, pur di asservire i poteri forti, in cambio di voti e favoritismi personali.

La politica, per alcuni di loro, è diventata un business (con i soldi pubblici) dal quale difficilmente possono e/o vogliono venirne fuori.

Un plauso di vero cuore va al sindaco di Melilli che ha avuto il barbaro coraggio di smantellare il Nucleo Operativo Ambientale del comune, spina nel fianco degli inquinatori del territorio: discariche e industrie.

E nessuno si indigna? Ma nessuno chi? I cittadini o gli amministratori e consiglieri del suo stesso comune? Certo che questa non è una situazione normale per i comuni normali.

Ma adesso a chi dovrebbe rivolgersi un cittadino quando si verifica un odore molesto di derivazione industriale? O un qualsiasi problema ambientale? Ai vigili urbani? Ai carabinieri del territorio? Ai Vigili del fuoco? Al Prefetto? All’Arpa? All’Asp? Alla Provincia? Alla Procura? A chi?

Tutti “Muti e pipa”. Come dire, non disturbiamo i manovratori perché tra un anno ci saranno le elezioni. Quindi?…

Gli stessi parroci delle varie parrocchie melillesi non intendono imitare Don Palmiro Prisutto.

A Melilli si pensa solo alle feste pagane e alle salsicciate. Il comune li finanzia attraverso sponsor portatori di cancro. E tutti sono contenti. Ma tutti chi?

Mai nessuna manifestazione sindacale, che abbia avuto al centro la denuncia dell’inquinamento industriale, è stata fatta seriamente e per lungo tempo in questa provincia.

Mai nessun cittadino che protesti davanti al comune contro un’Amministrazione che non ha previsto e che, molto probabilmente, non vuole un assessore esperto in problematiche ambientali, e che, soprattutto esuli dal contesto lavorativo industriale, l’ultima in carica, inerente al tema, è stata silurata dopo 2 mesi al rientro del sindaco Cannata, sospeso per 18, insieme ad altri, secondo la Legge Severino.

Insomma, un piano ad hoc. Che voleva e che certamente vuole andare verso uno sviluppo insostenibile, anziché ecosostenibile come più volte gridato dalla dott.ssa Mara Nicotra, da ricercatore, da ex assessore all’Ambiente, e da scrittore nel suo libro.

Anche lei in questo documentario, l’ennesimo riferito al degrado di questo territorio a cui la dott.ssa interviene con le sue denunce.

Dopo aver visto tale documentario vi chiederete: “Perché a Taranto è possibile intervenire per l’Ilva; a Mantova per Montedison, e a Milano per le PM10? e da noi? Quando?”

La risposta potrebbe arrivare dal Procuratore della Repubblica del Tribunale di Siracusa dott. Paolo Francesco Giordano (anche lui intervistato in questo documentario), che, in effetti, ammettendo l’esistenza dell’inquinamento industriale e dei suoi effetti all’ambiente e alla salute pubblica, del quadrilatero siracusano, problema sollevato dal “Popolo Inquinato” con una denuncia depositata il 2 ottobre 2014, e che ha visto l’apertura di 15 fascicoli da parte della stesso procuratore, sta cercando di trovare soluzioni al dilemma, compatibilmente, però, ai mezzi e alle risorse disponibili della procura. In un certo senso, se da un lato la procura ci conforta dandoci la speranza che un giorno tutto possa cambiare, dall’altro ci fa capire di non potere, o quantomeno potere fino ad un certo punto. Ma noi vogliamo continuare ad essere fiduciosi e speranzosi di poter vivere in un ambiente sostenibile, laddove ci si ammala di meno e si lavora di più.

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