Dietro la sfiducia che l’On. Pippo Sorbello e gli altri Consiglieri comunali hanno presentato contro l’attuale sindaco di Melilli, Pippo Cannata, ci sarebbe un complotto millenario. Almeno pare che di questo sia convinto il primo cittadino ibleo. Quindi se credevate che dietro la crisi attuale del Comune ci fosse invece soprattutto lui, un sindaco maldestro ma sicuramente molto collerico e chiacchierone, “disegnato” apposta per indossare i panni (finti) della vittima, forse vi sbagliavate. Perché in realtà è tutta colpa di un complotto per mettere lui, la sua giunta e quei (pochi) consiglieri che lo sostengono per avere in futuro l’agognata poltrona “che un tempo fu di papà”, in cattiva luce. Di questo diabolico piano ne facciamo parte un po’ tutti: giornali di “regime” (perché quelli che invece difendono lui e il suo gruppo, anche quando è indifendibile, sono puri e onesti, mentre quelli che “osano” contestare i suoi numerosi errori sono di parte…), quotidiani “venduti”, diretti cioè da amici degli amici degli amici, e televisioni fasciste. Insomma, lo confessiamo, siamo stati noi – con il sostegno occulto delle multinazionali dell’arancina, la Lega del Limone e la Tana delle Tigri – a fermare, appena si è re-insediato il Cannata, il servizio Civico, salvo poi sbloccarlo non appena, sempre noi stessi, abbiamo denunciato la cosa su queste pagine; siamo stati noi a trapiantare ettari di erbacce in giro per Melilli affinché tutti potessero accusare il povero sindaco (sfiduciato) di aver trascurato il verde pubblico; siamo stati sempre noi a prenderlo di peso e portarlo al Comune ad assistere (e influire, si vocifera) in maniera illegittima, visto che all’epoca era stato sospeso da ogni funzione da un decreto del Prefetto di Siracusa, alle riunioni della Giunta, dei dirigenti e a partecipare ugualmente alla vita politica ed economica del paese. Sempre noi, dopo averlo ipnotizzato, abbiamo costretto il sindaco califfo a formare una Giunta di esperti non si sa di cosa e in base a cosa definiti tali, nonché a immobilizzare Melilli per ripicche da comari. Il tutto col rischio di consegnarlo nelle mani di un Commissario per il gusto di far vedere, ufficialmente perché poi dietro le quinte le cose sono state molto diverse, che lui è “un uomo tutto d’un pezzo che non si piega a nessuno”. A questo punto però vi starete chiedendo perché mai avremmo fatto tutto questo. Ebbene, la risposta è semplice: lo abbiamo fatto per invidia verso la sua lungimiranza, e per servilismo nei confronti dei suoi avversari politici. La verità è che noi e chi ci manovra (lo ricordiamo: le multinazionali delle arancine, la Lega del Limone e la Tana delle Tigri) non vogliamo che sotto la sua guida accorta, Melilli ottenga le Olimpiadi del 2020, una sezione staccata dell’Expo di Milano in zona container e la prossima finale di Champions League nel rinomato Stadio Comunale. Anzi, per boicottarlo ci siamo già accordati segretamente per portare tutto a Priolo o Augusta. Come dite? Niente di tutto questo avverrà mai a prescindere? Lo sappiamo noi, lo sapete voi, ma sembra non saperlo il sindaco califfo che, ritenendo evidentemente scemi i suoi concittadini, rilascia interviste a destra e a manca dove promette mari e monti, strade lastricate d’oro e gioia&felicità per tutti. Anzi, fatevi un favore, se lo vedete per strada non contestategli nulla di tutto questo, sia mai che si risvegli dal sogno, si accorga che non siete stupidi e vi prenda a male parole.

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