Uno dei quesiti referendari di oggi costituisce praticamente un indulto per una sola categoria di cittadini: deputati, senatori e pubblici amministratori regionali e locali.

Perché in privilegio per una sola categoria di cittadini,i politici, e non per tutti gli italiani ?

In Italia manca un tale provvedimento di clemenza da oltre trenta anni.

E guarda caso poi  il quesito referendario è stato proposto da quelle forze politiche che vanno predicando che una  pena inflitta dai giudici  deve essere espiata  per intero senza sconti di alcun genere .

C’è un altro quesito che può proporlo soltanto  chi  teme  gli organismi della macchina della giustizia –

Mi riferisco al divieto di passaggio dei magistrati dalle procure ai Tribunale e viceversa.

E’ vero che ci sono dei P.M. – ricordiamoci di mani pulite . per i quali tutti i cittadini debbono considerarsi in libertà provvisoria e che tocca a loro  per investitura divina provvedere a metterli dentro.

Ma sono casi sporadici: la gran parte è costituita da uomini e donne  che si sentono  magistrati e che hanno giurato fedeltà alle leggi della Repubblica.

Mi sembra uno spreco di forze sane : ne faremmo di tali Pubblici Ministeri dei superpoliziotti per i quali l’ipotesi investigativa di una Squadra Mobile o del Comandante d’una Stazione dei Carabinieri e’ sufficiente a procedere ad un fermo o a richiedere un’ordinanza di custodia cautelare.

Insomma di un tale P.M. ne faremmo quel personaggio che nella serie televisiva di ”Don Matteo” bivacca in una tenenza dei Carabinieri  e ne controlla attimo per attimo  l’operato.

Nell’esperienza  di frequentazione quotidiana di Tribunali, ha rinvenuto magistrati che passati dalla Requirente alla Giudicante sono stati di una sapienza fatta di  umanità e di  clemenza  veramente eccezionale e che diventano dei grandi signori giudici ; è meglio avere la libertà di passaggio dalla Requirente alla Giudicante che avere dei P.M. che sono dei superpoliziotti che ad ogni costo debbono  rinchiudere in un carcere  cittadini sospettati di un delitto  ma senza un indizio di prova che possa resistere in un dibattimento  avanti ad un Giudice.

Né infine si può privare un giudice del potere di mantenere una misura cautelare nell’ipotesi di reiterazione del reato.

Perché color che ne chiedono l’abrogazione  non lo raccontiamo alle donne che vivono nella costante paura che il loro ex marito, fidanzato o compagno possa assassinarle.

Su questo quesito la responsabilità morale di ogni elettore è enorme.

Titta Rizza

 

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