Per i giudici della seconda sezione civile del Tribunale di Siracusa non può ricoprire la carica di consigliere comunale di Melilli e contestualmente quella di membro del consiglio di amministrazione dell’Ias. Legittima la dichiarazione di decadenza e la surroga con Serena Mazzio.

Purtroppo, da sempre, Sorbello, quando si trova in difficoltà, quando non riesce a governare i quattro peone rimastigli è più forti di lui, si deve inventare qualcosa di eclatante per stupire, tentando di dare un colpo di schiena, una manovra per diventare il nuovo componente del Cda su segnalazione dell’Asi, compulsata dal sindaco di Priolo. E’ chiaro che, Sorbello, avrebbe dovuto sapere che egli non poteva far parte del Cda, pena l’esclusione dal consiglio comunale di Melilli. Adesso, Sorbello dichiara:“se giorno 12 diventerò sindaco mi dimetterò del Cda”. La legge è chiara, il sig. Sorbello ancora una volta non farà parte del nuovo consiglio comunale, mentre i primi sei eletti saranno l’opposizione di Peppe Carta.

L’ex sindaco ed ex assessore regionale al Territorio e Ambiente (per grazia ricevuta), Pippo Sorbello, è nuovamente in corsa per la carica di primo cittadino dopo essere stato sconfitto per una manciata di voti nelle amministrative del 2017 dall’attuale sindaco di Melilli Peppe Carta, non può ricoprire la carica di consigliere comunale o di sindaco e contestualmente quella di membro del consiglio di amministrazione dell’Ias (Industria Acqua Siracusana), società per azioni di cui il Comune di Melilli è azionista nella misura del 5%. Lo ha stabilito la seconda sezione civile del Tribunale di Siracusa (presidente Giacomo Rota, giudice relatore Gabriele Patti, giudice Maria Cristina Di Stazio) che ha integralmente rigettato il ricorso presentato nell’agosto dello scorso anno da Sorbello stesso.

Nei confronti dell’ex sindaco, infatti, il Consiglio comunale di Melilli – su invito del segretario comunale dell’ente, nella qualità di autorità locale anticorruzione – aveva avviato il procedimento per la contestazione della incompatibilità tra la posizione di consigliere comunale e quella di dipendente del depuratore IAS, con mansioni di quadro e di consigliere di amministrazione della stessa società partecipata, dichiarando alla fine la sua decadenza da consigliere comunale, carica ricoperta, da Serena Mazzio, prima dei non eletti nella lista di Sorbello.

La seconda sezione civile del Tribunale, oltre a rigettare integralmente il ricorso proposto da Sorbello, rappresentato e difeso dall’avvocato Antonio Angelico, lo ha condannato a pagare le spese di lite in favore di Serena Mazzio e del Comune di Melilli, rispettivamente, rappresentati e difesi dagli avvocati Antonio Fazio ed Emilio Castorina.

Sorbello – membro del Cda dell’Ias in quanto nominato dal socio di maggioranza, il consorzio Asi, aveva chiesto ai giudici l’accertamento della “insussistenza della incompatibilità addebitatagli; l’annullamento della dichiarazione di decadenza; la consequenziale surroga e ogni altro atto presupposto o successivo adottato nel procedimento di decadenza e, dunque, il riconoscimento del proprio diritto a rivestire la carica di consigliere del Comune di Melilli”.

Purtroppo, il tribunale non ha ritenuto fare sconti, tanto è vero che ancora una volta Sorbello ha dovuto, secondo i giudici: “essendo l’incompatibilità comminata ai sensi dell’articolo 63, comma 1, n. 2 del decreto legislativo 267/2000 preordinata a contrastare ogni forma di compromissione della imparzialità della pubblica amministrazione, deve reputarsi rilevante ai fini della integrazione della fattispecie esaminata anche la ipotesi in cui l’amministratore locale sia portatore di un interesse di natura non patrimoniale e, in altri termini, sia esposto al rischio di perseguire, nel suo operato, anche esigenze non necessariamente economiche ma comunque antitetiche rispetto a quelle stricto sensu perseguite dall’ente locale”.

“La posizione di consigliere di amministrazione ricoperta da Sorbello – scrivono ancora i giudici:  “determina la concreta probabilità che quest’ultimo sia guidato nelle valutazioni e nelle attività compiute, nella carica di consigliere del Comune di Melilli, non solo da considerazioni correlate all’interesse della collettività locale ma anche da considerazioni connesse alla gestione imprenditoriale della società partecipata Ias”

In definitiva, secondo il Tribunale di Siracusa: “le circostanze delineate consentono di ravvisare, in capo a Sorbello, ragioni (quantomeno di carattere extrapatrimoniale) idonee a incentivarlo ad operare a vantaggio del socio di controllo (il consorzio Asi, ndc), anziché ad esclusiva tutela dell’interesse facente capo alla collettività locale, del pari rappresentata attraverso la carica di consigliere comunale”.

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