Salvini e Meloni se ne sono andati a Parigi per incontrare Marina La Pen, Viktor Orban, Jaroslaw Kaczyneki e tutti gli altri sovranisti d’Europa.

Questa volta non hanno potuto riconfermare  l’uscita dall’Europa e dalla moneta unica, perché l’Europa  sta dando soldi a tutti a cominciare dall’Italia che si prende i suoi 200 miliardi di cui 78 a fondo perduto.

Però hanno riaffermato la visione del Vecchio Continente: l’Europa delle Patrie.

Niente  cammino verso il federalismo dei  paesi europei,  ma nel nome del patriottismo, una corsa al sovranismo e all’autoritarismo tipo Orban che in Ungheria  chiude i giornali non allineati con la sua politica o tipo Kaczyneski che  in Polonia   ha di fatto  abolito l’indipendenza della magistratura che viene appesa al controllo del suo governo. Salvini è maestro nell’arte di cavalcare contemporaneamente due focosi destrieri ,quello dal manto  bianco e quello dal manto  nero: mentre se ne sta al governo con , un governo che fa politica europeista e atlantica, lui si riunisce con le forze più retrive dell’Europa  perché sogna di diventare l’Orban italiano.

E’ significativo che se ne sia  andato al carcere di Santa Maria Capua Vetere non accompagnato dal Garante dei detenuti per lanciare un messaggio di giustizia alle migliaia di cittadini che affollano le nostre carceri; assolutamente no, se ne è  andato a trovare le Guardie Penitenziarie, cioè gli appartenenti a quel Corpo di Polizia ad alcuni dei quali  i Giudici Italiani  hanno  inferto un’accusa di torture sugli italiani reclusi in carcere.

Salvini è conseguenziale a sé stesso: l’autoritarismo esige  ordine, e le Guardie Penitenziarie  hanno messo  ordine a suon  di colpi di manganello nelle carceri di Melfi, di Ascoli Piceno, di Modena,  di Rieti ,di Bologna,oltre che nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

In questa visione sovranista si incontra con il pentastellato ex ministro di Grazia e Giustizia Bonafede, quello dell’abolizione della prescrizione, che avrebbe dovuto sapere  dei pestaggi nelle carceri italiane mentre lui era ministro e si stette zitto; è eloquente il suo attuale silenzio sui “mandati di cattura” dei giudici di Santa Maria Capua Vetere.

Il salmista canta  “ Estote Vigilantes, non estote dormientes”; e noi tutti non possiamo permetterci il lusso di farci incantare dai  messaggi accattivanti  che ci vengono dai sovranisti e dagli autoritaristi italiani.

I nostri padri proprio un secolo fa non furono vigilanti e noi tutti sappiamo come andò a finire : col manganello e l’olio di ricino e con una guerra contro i paesi democratici del mondo e con una guerra civile.

Titta Rizza

 

 

 

 

 

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