Dai risultati delle analisi effettuate alle acque potabili di Lentini, si evince che sia i parametri del boro che del vanadio superano i valori guida.
Nello specifico si nota che il valore del boro è 1,3 mg/L, quindi, ha una concentrazione superiore rispetto al limite dell’attuale D.Lvo 31/2001, il quale ha fissato un valore di parametro corrispondente a 1,0 mg/L.; mentre, per quanto riguarda il vanadio, sono state riscontrate concentrazioni di 14 µg/L, che pare che siano il limite proposto dalla Office of EnviromentalHealth-Hazard-ASSESTMENT, la quale ne ha determinato un valore massimo ammissibile di 15 microgrammi/litro (15 µg /L).
Considerato che l’acquedotto di Lentini si trova a valle e i pozzi sono vicinori a discariche e che tutto il territorio è stato in passato influenzato da radioattività aerospaziale, sarebbe opportuno pianificare una campagna di monitoraggio su misura della risorsa idrica e uno studio epigenetico alla popolazione per meglio capire lo stato di salute delle comunità biologiche.
In particolare sarebbe opportuno analizzare anche parametri come il trizio e altri metalli pesanti come piombo, arsenico, oltre che tenere sottocontrollo il vanadio e il boro.
In questi anni a Lentini sono stati raccolti numerosi dati riguardanti la radioattività del territorio: un esame alle acque potabili potrebbe costituire un utile contributo per la pianificazione delle attività future tenuto conto anche della necessità di ottimizzare l’uso delle risorse economiche, umane e strumentali.

dott.ssa Mara Nicotra
Ricercatore e consulente ambientale

Commenti

commenti

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata