Di una cosa siamo certi, a Melilli, queste ultime elezioni amministrative non le ha vinte nessuno, queste elezioni le hanno perse in tanti.

Il primo personaggio che ha perso arrivando secondo è Pippo Sorbello, ma badate alla coincidenza, Sorbello, paradossalmente, le elezioni le perde giorno 11 ma non domenica 11 giugno bensì l’11 gennaio del 2016, la sera in cui, avendo raccolto le firme per la sfiducia allex sindaco Pippo Cannata, si fa convincere di rinviarla, poiché complice di un accordo trasversale che unisce l’opposizione (capeggiata da Sorbello) con Cannata, compulsato dall’on. del PD siracusano Bruno Marziano, il quale, attraverso uno sbriga faccende, avrebbe voluto che l’amministrazione Cannata presentasse un bando, affinché nel territorio Melillese potesse essere insediato un centro C.A.R.A. per richiedenti asilo politico.

Quella sera Sorbello cade nella trappola (che gli fu tesa) e ritira la mozione di sfiducia nei confronti di Cannata, che rientrando a pieno titolo nell’amministrazione attiva, nomina 3 assessori su 4, tra cui: Enzo Coco, Massimo Magnano, e Angelo Magnano che dovette dimettersi da consigliere comunale.

Sorbello pensava di poter in ogni caso ingessare Cannata, forte di un unico suo assessore: Daniela Ternullo. Sorbello grande stratega politico era convinto che tre suoi assessori contro uno di Cannata avrebbero fatto pendere l’ago della bilancia sempre dalla sua parte, ma, invece così non fu, perché in politica si sa, il tradimento è sempre dietro l’angolo, è solo una questione di prezzo che Enzo Coco paga a Cannata, saltando dalla sua parte, diventando maggioranza in giunta insieme allo stesso Cannata ed alla Ternullo.

Da quel momento Sorbello e i suoi uomini furono costretti ad andare all’opposizione a Cannata, vennero a mancare le 13 unità, che gli avrebbero consentito di poter sfiduciare Cannata e lo stesso Sindaco, da quel momento, forte del tradimento di Coco e del salto sul carro di Cannata da parte di Nuccio Scollo, Nuccio Gigliuto, Salvo La Rosa, Giuseppe Castro, Giuseppe Carta, Giuseppe Giampapa e con le dimissioni da consigliere da parte di Coco, fermo restando la garanzia che sarebbe rimasto assessore fino alla fine, il primo dei non eletti Santo Scibilia entra in consiglio comunale per rafforzare il numero dei consiglieri a sostegno di Cannata.

Da quel momento in poi, 7 consiglieri sostengono a pieno titolo l’amministrazione Cannata che comincia anche a farsi forte della presenza in consiglio comunale di 2 battitori liberi: Cannella e Annino, che di volta in volta  decidevano di essere a favore o contro in funzione dei punti posti all’ordine del giorno in consiglio comunale. Gli oppositori a Cannata da quel momento si ridussero ad 11 ed il gioco per Cannata, sotto la regia di baffetto Nuccio Scollo fu fatto. Il resto è noto, Cannata è rimasto in minoranza ma ha resistito fino alla fine ed ha contribuito alla sconfitta di Sorbello in questa tornata elettorale.

Cosa sarebbe successo se quel giorno 11 di gennaio dell’anno scorso Sorbello avesse fatto votare la sfiducia? Presto detto, Cannata sarebbe stato mandato a casa e con lui tutto il consiglio comunale, sarebbe arrivato un commissario dalla regione per l’ordinaria amministrazione, nel mese di giugno dell’anno scorso si sarebbe andato alle urna e Sorbello a quel punto avrebbe sicuramente vinto.

Ancora una volta facendo prevalere gli interessi personali agli interessi collettivi, il business sugli immigrati lo ha fregato lasciando un anno e mezzo in più alla controparte e lasciando campo libero nell’amministrare, rafforzarsi, anche con l’aiuto del sindaco di Priolo Antonello Rizza che adesso vorrà vincere le elezioni regionali sulla testa del sempre più debole Pippo Sorbello. A questo punto, se Sorbello non riuscirà a sovvertire il verdetto delle urne, prima di settembre, ed oggettivamente sarà molto difficile, per via dei tempi biblici della magistratura, per Sorbello il 2017 si chiuderà con una Waterloo, probabilmente con l’amministrazione contro e con i cittadini che hanno dimostrato di non porre più fiducia in Sorbello che perderà le elezioni regionali e sarà emarginato al ruolo di oppositore dello stesso Carta.

Dal nostro punto di vista, nonostante abbia vinto il nuovo sindaco, Carta ha perso anch’egli le elezioni. Carta ha fatto troppe promesse, ha rilasciato troppe cambiali in bianco, si è circondato di personaggi della vecchia politica, da Cannata a Scollo, a Gigliuto, a Coco, e nonostante i tanti altri giovani presenti in consiglio comunale, temiamo che i vecchi, cercheranno di influenzare le scelte del nuovo sindaco Carta, che probabilmente poco potrà fare. Se avessero voluto veramente il bene di Melilli, visto che sono ampiamente scaduti avrebbero lasciato veramente campo libero favorendo l’ingresso in consiglio comunale di altri giovani. Scollo e company avrebbero potuto fare i padri nobili di questa amministrazione, ma, così non è stato e vedrete che prima o poi assurgerà a compiti di comando dando ragione a questa redazione.

Noi vogliamo augurarci che Carta riesca a mantenere le promesse fatte, che possa finalmente riuscire a fare in modo che i giovani melillesi possano trovare la piena occupazione, rilanciando in questo modo l’occupazione dei cittadini. Se riuscirà nell’intento non è escluso che come giornale possiamo anche stargli vicino condividendo il suo operato. Ma abbiamo qualche difficoltà a credere che un Sindaco che si è legato mani e piedi al sindaco di Priolo Antonello Rizza e all’ex sindaco Cannata potrà riuscirci.

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