Una vergogna scandalosa senza precedenti pensare che anche la Chiesa siracusana è schierata con i poteri forti! 

Fuori e dentro la chiesa più di mille persone si sono strette attorno a don Palmiro Prisutto per dimostrare al vescovo quanto questo arciprete sia importante alla comunità di Augusta.

La loro vicinanza a Don Palmiro è una protesta pacifica per indurre Monsignor Pappalardo a non revocarlo. Cinque giorni fa lo accusa di aver trascurato le confraternite e lo invita a dare le dimissioni della parrocchia del duomo, ove attualmente l’arciprete Prisutto svolge egregiamente le sue funzioni religiose, fra queste, anche quelle inerenti la salvaguardia del valore più grande al mondo: “La Vita”.

Prisutto, da quando si è insediato, sta cercando di mettere in evidenza la grave situazione ambientale e sanitaria, mai risolta, ad Augusta, dando un nome e un cognome a tutti i suoi fedeli che muoiono di cancro, e/o che nascono malformati a causa dell’esposizione all’inquinamento quotidiano, profuso dal petrolchimico, molto vicino ai centri abitati, anche, di Melilli, Priolo e Siracusa Nord.

Certo, come si è potuto permettere Don Palmiro Prisutto di accusare poteri forti e la politica, di connivenza con il male?  Male che sta diventando quasi un genocidio. Un olocausto.

Come può Don Palmiro Prisutto osare tanto?

Per molti ha prevaricato ogni limite ed allora deve essere fermato, consegnando, entro cinque giorni, al vescovo, le sue dimissioni come arciprete della chiesa madre di Augusta.

Ci chiediamo come fa la Curia a permettere tutto ciò? Secondo il nostro modesto parere avrebbe dovuto schierarsi al fianco di don Palmiro e difenderlo pure.

Vergogna, vergogna, vergogna, ci auguriamo che da stasera in poi cambi veramente qualcosa nel quadrilatero industriale della morte, ed a pagarne le conseguenze non sia, per l’ennesima volta, chi difende la vita.

A sostegno di don Palmiro, stasera, anche la  prima cittadina di Augusta, l’avv. Cettina Di Pietro, che sin dal primo giorno eletta sindaco ha voluto sposare la battaglia a tutela della salute pubblica del Prisutto.

Attraverso questa intervista, la Di Pietro, vuole manifestare tutta la sua vicinanza e solidarietà a Don Palmiro.

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